Le origini della Country Western Dance
La danza, come la musica, ha sempre espresso dinamicamente lo spirito e la personalità di ogni cultura.
La Country Western Dance è il risultato della fusione di stili di ballo provenienti da paesi e culture diverse e le sue radici corrono lontane e profonde: le possiamo rintracciare nelle taverne dell’Irlanda e nelle sale da ballo d’Europa, nei palazzi degli zar della Russia, e ancora indietro nei rituali tribali dell’Africa.
I rappresentanti di tutte queste culture hanno portato le loro danze native quando sono arrivati pionieri in America e si sono ritrovati a ballare su un suolo comune.
Il cowboy non era sicuramente una creatura delicata, provato dalle lunghe ore in sella e dal lavoro faticoso; non aveva il temperamento per imparare passi di danza complicati e neanche per accompagnare una dama nella pista da ballo al suono di una musica romantica. Il selvaggio west ha prodotto dei ballerini di dubbia grazia ed eleganza, che preferivano riunirsi in una danza accompagnati da urla selvagge e goliardiche. Joseph McCoy, uno dei primi grandi proprietari di mandrie, scrisse nel 1874 che il cowboy saltava in pista senza togliersi cappello, pistole e speroni, e adattava alla musica, spontaneamente, i movimenti tradizionali portati all’ovest dalle varie culture degli immigrati.
I pensieri puritani, le proibizioni religiose e le abitudini tradizionaliste tipiche dell’est si sono mosse ad ovest insieme ai pionieri. I piaceri della danza erano spesso disdegnati e, se non completamente vietati, i balli erano studiati in modo che il contatto e la spontaneità fossero mantenute al minimo. Di conseguenza i balli preferiti dai primi pionieri erano le danze figurate e i balli folk.
Gli spazi aperti ed inesplorati dell’ovest hanno contribuito ad influenzare l’interazione fra i suoi pionieri e a modificarne il carattere e le abitudini.
Come unico punto di ritrovo e divertimento, sulla base di un passaparola, venivano organizzati balli nei fienili e per evitare il caos in pista (poche persone conoscevano gli stessi passi) emerse una figura che divenne presto leggendaria: “the caller”. Il suo compito era quello di guidare la folla eterogenea nell’esecuzione di movimenti armoniosi.
Lavorando sui passi delle quadriglie formali ed i balli tradizionali, venne aggiunta una posizione di “valzer cowboy” che ha contribuito a promuovere la Square Dance. Questo nuovo ibrido era notevolmente più alla portata di tutti rispetto alle danze tradizionali dalle quali derivava, ma inibiva ancora i giovani che non erano pronti per un ballo che consentiva un contatto con la partner.
Un nuovo ballo chiamato Polka cominciò a muoversi verso ovest, aveva l’intimità di un valzer e la vivacità di un allegro ballo irlandese e venne accolto con entusiasmo. La popolazione dell’ovest includeva gruppi di polacchi, tedeschi, francesi, irlandesi, ebrei, scandinavi, cecoslovacchi e russi, e tutti continuavano a divertirsi con i loro balli folkloristici, ma nella Polka trovarono un rifugio comune.
Rimase comunque una forte influenza dettata dai cowboys: lo slancio della gamba quando si scende da cavallo diventò un forte galoppo nella polka, e le donne erano trattate come se il cowboy stesse lanciando un vitello a terra, pronto per essere marchiato. I pesanti stivali contribuivano a far sì che i passi fossero maldestri, letteralmente “trascinati” a tempo di musica, e l’abitudine di portare gli speroni anche sulla pista da ballo obbligava i cowboy a tenere i piedi ben distanti. Alcuni di questi atteggiamenti da cowboy, benché mitigati, sono sopravvissuti sino ad oggi nella danza western moderna: la posizione base “push pull” rievoca il movimento delle braccia che impugnano le redini quando si cavalca. Il Folk unì tutte le persone che volevano ballare, essendo adatto a qualsiasi ambiente (i ranch, i granai, i cortili all’aria aperta). E’ così che un ballo che poteva definirsi “western” cominciò ad affermarsi.